mercoledì 22 ottobre 2014

                                                        LOLITA- NABOKOV

 Ho acceso la luce per annotare un
sogno. Aveva un chiaro antecedente: a cena la Haze aveva dichiarato
benevola che, essendo le previsioni per il weekend ottime, domenica, dopo
la funzione, saremmo andati al lago. Mentre ero a letto, assorto in erotiche
fantasticherie prima di cercare di addormentarmi, ho escogitato un piano
decisivo per trarre profitto da quel picnic. Mi rendevo ben conto che
mamma Haze odiava il mio tesoro perché si era preso una cotta per me,
così ho architettato la mia giornata al lago in modo da far contenta la
madre. Avrei parlato con lei e solo con lei; ma al momento adatto, con la
scusa di aver dimenticato l'orologio o gli occhiali da sole nella radura lì
accanto, mi sarei inoltrato nel bosco con la mia ninfetta. A questo punto la
realtà s'è fatta da parte, e la Ricerca degli Occhiali s'è tramutata in una
piccola, tranquilla orgia con una Lolita singolarmente esperta, gaia,
corrotta e accomodante, che si comportava come la mia ragione sapeva
bene non si sarebbe mai potuta comportare. Alle tre ho ingoiato un
sonnifero, e presto un sogno che non era un seguito ma una parodia mi ha
rivelato, con una sorta di pregnante nitore, il lago che non avevo ancora
visto: era glassato da uno strato di ghiaccio color smeraldo, e un esquimese
butterato stava cercando invano di spaccarlo con una piccozza, benché
sulle rive ghiaiose fiorissero mimose e oleandri d'importazione. Sono certo
che la dottoressa Blanche Schwarzmann mi avrebbe pagato con un intero
sacco di scellini un simile bocconcino per il suo libidossier. Purtroppo il
resto del sogno era francamente eclettico. La Haze grande e la Haze
piccola cavalcavano intorno al lago, e anch'io con loro, muovendomi
doverosamente su e giù, le gambe arcuate anche se in mezzo non c'era
nessun cavallo, solo aria elastica... una di quelle piccole omissioni dovute
alla distrazione del fornitore di sogni.



Giada










domenica 19 ottobre 2014

Sogno di Jung 1909

Sogno di Jung 1909



C.G.Jung fece questo sogno nel momento in cui la critica nei confronti di Freud e delle sue teorie si stava sempre più precisando, ma ancora ne “subiva” l’influenza e l’autorità.
Ero in una casa sconosciuta a due piani. Era “la mia casa”. Mi trovavo al piano superiore, dove c’era una specie di salotto ammobiliato con bei mobili antichi di stile rococò. Alle pareti erano appesi antichi quadri di valore. Mi sorprendevo che questa dovesse essere la mia casa, e pensavo:”Non è male!” Ma allora mi veniva in mente di non sapere che aspetto avesse il piano inferiore. Scendevo le scale, e raggiungevo il piano terreno. 
Tutto era molto più antico, e capivo che questa parte della casa doveva risalire circa al XV o al XVI secolo. L’arredamento era medioevale, e i pavimenti erano di mattoni rossi. Tutto era piuttosto buio. Andavo da una stanza all’altra, pensando:” Ora veramente devo esplorare tutta la casa!” Giungevo dinanzi ad una pesante porta, e l’aprivo: scoprivo una scala di pietra che conduceva in cantina. Scendevo, e mi trovavo in una stanza con un bel soffitto a volta, eccezionalmente antica. 
Esaminando le pareti scoprivo, in mezzo ai comuni blocchi di pietra, strati di mattoni e frammenti di mattoni contenuti nella calcina: da questo mi rendevo conto che i muri risalivano all’epoca romana. Ero più che mai interessato. Esaminavo anche il pavimento, che era di lastre di pietra, e su una notavo un anello: lo tiravo su, e la lastra di pietra si sollevava, rivelando un’altra scala, di stretti gradini di pietra che portava giù in profondità. Scendevo anche questi scalini, e entravo in una bassa caverna scavata nella roccia. Uno spesso strato di polvere ne copriva il pavimento, e nella polvere erano sparpagliati ossa e cocci, come i resti di una civiltà primitiva. Scoprivo due teschi umani, evidentemente di epoca remota e mezzo distrutti. A questo punto il sognofiniva. ” (”Memories, Dreams, Reflections of C.G Jung” - Random House 1961)


Tommaso 

Vertigo - Alfred Hitchcock

Francesco Gracci

sabato 11 ottobre 2014

Titolo: Incubo

Autore:
J. H. Füssli

Data: 1790-1791

Tecnica: Olio su tela


*Lucia*

venerdì 10 ottobre 2014

Carrie (1976) - Sogno

Spoiler alert: Chi non avesse letto l'omonimo libro di King o visto il film (del quale mi accingo a parlare) e avesse mai intenzione di farlo non continui nella lettura, perchè per parlare del sogno presente nel film devo forzatamente contestualizzarlo raccontando la trama. 





Carrie White è una ragazza che ha vissuto la maggior parte della propria vita come in catene, a causa di una madre intransigente, animata da ideali integralisti cristiani molto rigidi. Carrie ha sempre faticato ad avere amici, e a scuola il clima è anche peggiore. Un giorno, essendo in doccia assieme alle altre ragazze dopo una lezione di educazione fisica, rimane esterrefatta dal fiotto di sangue dovuto al primo ciclo mestruale, non sapendoselo spiegare. Terribilmente derisa dalle altre ragazze, Carrie si sente isolata ed offesa, tanto che è l'insegnante a dover intervenire a sedare quel clima teso, provocando ancora più risentimento nelle sue compagne. L'unica ragazza che prova pietà per Carrie è Sue. Per aiutarla a superare le difficoltà, Sue convince Tommy Ross ad invitare Carrie al ballo della scuola. La ragazza, nel frattempo, scopre di avere mistici poteri telecinetici. Chris Hargenson, la ragazza che aveva maggiormente offeso Carrie durante la sua permanenza a scuola, viene condannata a pagare per i suoi reiterati insulti e, a seguito del rifiuto della ragazza, viene estraniata dal ballo scolastico. Chris progetta quindi, assieme a Billy Nolan, suo ragazzo, uno scherzo per umiliare Carrie, che consiste nel rovesciarle addosso, durante il ballo, un secchio pieno di sangue di maiale. Il piano riesce, e Carrie si ritrova improvvisamente da reginetta del ballo a vittima delle angherie dei suoi compagni. Nemmeno la sua insegnante di educazione fisica, che l'aveva salvata in precedenza, si risparmia le risate. L'ira di Carrie è terribile: con i suoi poteri uccide tutti i presenti e fa bruciare la scuola. Gli unici sopravvissuti all'accaduto sono Sue, Chris e Billy, questi ultimi però moriranno carbonizzati a causa di un incidente d'auto. Tornata a casa, la madre di Carrie vuole sacrificarla a Satana perchè la considera essere impura e indegna. Carrie riesce ad uccidere la madre, dunque si chiude a chiave con il cadavere in uno stanzino dove veniva sempre relegata per punizione dalla donna e si suicida facendo crollare la casa. La scena finale del film è una sequenza onirica dove vediamo Sue, completamente vestita di bianco, che percorre un vialetto pieno di case e fiori, tutti di colori sgargianti. Arrivata alla lapide di Carrie per portarle dei fiori, si accorge che su di essa vi è la scritta "Carrie White Burns in Hell". Sue si accovaccia sulla nuda terra per apporre i fiori sulla tomba, ma all'improvviso una mano sanguinolenta spunta dalla buca e la afferra per il bavero, trascinandola con sè. Sue si sveglia di soprassalto e il film ha fine.
Il link con il video del sogno è questo: https://www.youtube.com/watch?v=Puzexk19cQs
Nicola