STRADE PERDUTE - David Lynch
Strade Perdute: uno di quei film che guardi, cerchi di capire, seguire... e poi ad un certo punto ti accorgi che non riuscirai mai a comprendere fino in fondo.
Solitamente, sul finale della maggior parte dei film, ogni conto torna e a tutto viene dato un significato; ecco, Strade Perdute non fa parte di questa categoria di film. Tante sono le scene lasciate in sospeso e gli eventi a cui non si riesce a dare una vera e propria spiegazione.
È un sogno? È realtà? Ogni singolo spettatore dà a ciò che vede un'interpretazione diversa, non potendo così giungere ad una verità comune per tutti.
Il fatto del lasciare molte cose appese ad un filo, potrebbe apparire come un qualcosa di assurdo. A parer mio, invece, così facendo, il regista, anche se in modo insolito, avvicina il suo film alla realtà.
In fondo, se ci pensiamo bene, nessuno sa esattamente cosa sia la realtà e nessuno può dire di conoscerla a pieno. La realtà è quella che ognuno di noi vuole vedere e che vuole far vedere.
Lo stesso Fred non possiede telecamere, perché ritiene che ciò che lui vede, il modo in cui lo vede e lo ricorda siano la verità. La mente umana, però, rielabora continuamente il passato e gli eventi, arrivando fino ad eliminarli del tutto, quando la rimembranza di questi è troppo pesante da sostenere. Fred, ad esempio, non ricorda affatto di aver ucciso la moglie e rimane sconvolto nel guardare il video che lo incastra.
Per quanto mi riguarda, ritengo che l'intero film sia una libera interpretazione dei fatti ricreata dalla mente di Fred durante la sua permanenza in prigione.
La prima parte è una sorta di flashback in cui vediamo il ricordo che ha l'uomo della moglie, quando era ancora in vita. Le videocassette che gli vengono mandate dall'Uomo Misterioso (ovvero la sua coscienza) sono delle "aggiunte" che Fred fa alla sua storia, scene realmente avvenute, ma celate nel suo inconscio e a cui lui stesso non riesce a dare prova di autenticità, nonostante ne sia stato protagonista.
Si ha poi un vero e proprio "cambio di storia": il protagonista diventa Peter, ovvero l'uomo che Fred ha sempre tenuto nascosto in sé stesso e non è mai riuscito a far venire fuori. Peter, inoltre, è anche più giovane di Fred e può essere visto come un suo rammarico di una vita mal vissuta, con poche soddisfazioni, una vita che è condannata a passare le sue ultime ore nella gabbia dei rimpianti.
Un altro uomo compare nel corso della storia: Dick Laurant. Dick è il capo di Peter, un uomo importante e d'affari e, molto probabilmente, amante della moglie di Fred, il quale lo uccide. Il suo personaggio, però, può essere visto anche come il Super Io del protagonista: una volta eliminato, non esistono più regole e buon senso, gli istinti di Fred si scatenano facendogli uccidere sia la moglie, sia un altro amante.
Descrivere per filo e per segno ogni avvenimento, sarebbe il modo migliore per dare una trama singolare a questo film, ma le cose funzionano diversamente.
Ogni spettatore ha la sua visione delle cose, ogni visione delle cose produce un'interpretazione unica e ogni interpretazione unica dà luogo ad una trama differente di volta in volta.
Tutto questo è Strade Perdute, un film che ti fa perdere durante il suo corso, un film al quale non puoi dare una trama lineare, un film per niente scontato.
*Lucia*
Very goooooooodddddddd!!!!!!!
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